lunedì 29 aprile 2013

Di rassegna in rassegnazione

«Solo per questa volta cambio registro. Non più mille battute per un film, ma mille battute per una serie di film. Non più mille battute di contrasto alla serie di film ma il, lungo e rassegnato, racconto di un sogno».

RASSEGNE 

Eppur si muove! E’ tempo di Segnali 2013 e arriva al cinema Il gabinetto del dr. Caligari di Robert Weine, colonna sonora, live performance computer, a cura di Edison Studio (2/05). Il primo thriller psicologico della storia del cinema, fermento espressionista, film culto, per una serata degna della Cinémathèque française. Si agita ancora! Ed ecco il Retro film festival. Sul grande schermo LA NOTTE di Michelagelo Antonioni, lo scrivo in maiuscolo e non commento. Invidio chi lo vedrà per la prima volta (8/05). Respira! Il C%!#nema che ci pare... un “manipolo” di studenti (scuole superiori) ben armati, seleziona e proietta film per la Città. Film scelti da ragazzi, non film da «ragazzi». Ed Wood di Tim Burton (4/05) e L’odio di Mathieu Kassovitz (18/05). Il cinema è vivo! Kill.it vol. 2. Ode al cinema italiano disperso nel supermercato cinematografico. Segnalo L’intervallo di Leonardo di Costanzo, opera prima che ha incantato Venezia 2012 (28/05). Accade a Perugia. Accade al Cinema Zenith. MAGGIO DA CINETECA.



RASSEGNAZIONI

Perugia nel gotha delle capitali? Perché no? Occasione irripetibile! Ripensiamo la città. Smontiamo e rimontiamo a misura d’uomo. L’utopia della cultura al potere. Sogno: cineteca, centro studi, cinema... sale cinematografiche. E poi mi sveglio. Cernicchi alla radio che canta... «tu mi fai girar, tu mi fai girar..». Sono le tre meno un quarto. Bracalente nella mia stanza, danza leggiadro... demi pliè e salta giù dalla finestra. Panico. Boccali e Ricci: corvi coi visi da sindaci!!! Mi sveglio ancora, tremo. Stavolta è reale. La bocca spalancata, zero saliva. Brucio. Afferro l’acqua sul comodino. Accendo la luce. E’ tutto chiaro: Inception, dopo la parmigiana, visto sullo schermo del portatile. Mai più!
Senza cinema e senza speranze. Che sia questo il messaggio del mio sogno nel sogno? In attesa dello psicanalista mi guardo intorno e mi accorgo che, in questi mesi di candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, vissuti in maniera più o meno stimolante, non ho ancora ascoltato alcuno mettere in agenda di PerugiAssisi il mondo dell’audiovisivo. Eppure Perugia è terra di Immaginario, di Festival Internazionale del Giornalismo, di festival minori, ma non meno necessari, e di tante rassegne che con costanza offrono alla Città e alla regione ospiti autorevoli e visioni non consuete. Sarò di parte, ma possibile che in questo progetto non si evidenzino bisogni e criticità del mondo dell'audiovisivo? Possibile che per il futuro nessuno abbia pensato, non dico al Palazzo della Cultura Cinematografica di stampo Sovietico, ma almeno ad un luogo di studio e confronto che riunisca al suo interno tutti i titoli sul tema già presenti nlle biblioteche comunali. Oppure ad uno spazio nuovo, con una, due, tre "sale cinematografiche", capace di dare slancio e vitalità allo storico Centro Studi del Teatro Stabile. Serve una dimora. Un luogo capace di riaggregare la galassia di piccole iniziative private che si perdono nel chiuso di un garage o nella sede di qualche associazione. E’ mai possibile che in questa città chi vuol vedere un film “leggermente off” sia costretto a nascondersi dietro allo schermo di un computer? Troppo e bene fanno le due sale cittadine. Che debbano chiudere, per mostrare alla città, il loro reale valore? BASTA QUESITI, FUORI LE IDEE.





dalla rubrica MILLE E PIU' NON REPLICO pubblicata su UMBRIA NOISE n.13


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