martedì 2 aprile 2013

Maledetto streaming

«Libertà, son più di vent’anni, che nei panni di straccione me ne vo’. E coi ragazzi, come me, solo questioni, mentre i capoccia dividevano i milioni... ». Con questo refrain nella testa e Stefano Rosso nel cuore, guardo le dirette streaming e m’incazzo. Penso alla Lombardi e al povero Bersani. Ah, se ci fosse stata Katia Bellillo... Guardiamo avanti. «April she will come». E’ Festa di Liberazione. Ipotizzando che al peggio non c’è mai fine, meglio scongiurare guardando ai Partigiani. Al miglior Cinema Italiano e alla meglio gioventù. Il pensiero e le immagini di un paese ai margini di un ventennio.

TUTTI A CASA

Nomen, omen. Rubrica e film. Che al contrario di quanto si possa pensare, a casa non porta nessuno. Film sulla responsabilità dell’azione. Luigi Comencini cuce su Alberto Sordi e Serge Reggiani i panni di un' Italia in fuga dalle barbarie. La vigliaccheria fatta persona in abiti militari, diventa coraggio in quelli civili. Un viaggio da nord a sud, attraverso lo stivale, dal Veneto 8 settembre al Napoletano 27 settembre 1943. 20 giorni che trasformano 20 anni di tenebre in una nuova luce. Un passaggio di epoche che nella liberazione del 1960 (anno di produzione del film) faceva guardare con giusto distacco dittatura e liberazione, mettendo, con abile gioco straniante, lo spettatore al centro di una democrazia incompiuta. Partecipazione è liberazione. Il giudizio è netto. Quando il Cinema Italiano conquistava il mondo: il fascismo era il male assoluto e Tutti a casa era speranza, non anatema. L’alba di una nuova epoca è nelle parole del Tenente Innocenzi«No... non si può stare sempre a guardare». LECTIO MAGISTRALIS.


dalla rubrica MILLE E PIU' NON REPLICO pubblicata su UMBRIA NOISE n.12

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